sabato 23 marzo 2013

LA DONNA IL DIO Cap. terzo

LA DONNA IL DIO

La immensa mole di studi sulla biologia, sulla fisiologia, sulla psicologia, sulla genetica, sulla neurologia ci danno un quadro sufficientemente chiaro, anche se non completo, sulle caratteristiche della donna e dell’uomo.
Donne e uomini sono psicologicamente, biologicamente e fisicamente  diversi. Essi sono il risultato di un percorso evolutivo che li ha portati ad essere gli uni di sesso femminile e gli altri di sesso maschile.
Nel DNA delle donne e degli uomini ci sono geni il cui programma fa gl’interessi esclusivamente o  del sesso femminile o del sesso maschile anche se i due sessi concorrono geneticamente alla perpetuazione della specie umana.
Gli evoluzionisti ritengono che la divergente identità sessuale sia una strategia della specie che l’adotta per un miglior successo contro l’aggressione dai parassiti .
Nella notte dei tempi , ogni essere creava, con la riproduzione asessuata, ( per divisione cellulare) individui fotocopia di se stesso. “Ma, quanto più gli appartenenti a una popolazione sono geneticamente simili fra loro, tanto più virus, batteri e funghi hanno la possibilità di conoscere e abbattere le difese dell'ospite.
II sesso serve quindi a confondere i parassiti, in quanto due individui che si riproducono mischiano i loro geni, rendendo sempre diverse e imprevedibili le forze difensive in campo». (biologo Bill Hamilton della Oxford University di Cambridge,)
La scelta  strategica della riproduzione con due sessi sembra la più efficace , per come hanno dimostrato i biologi Laurence Hurst e Bill Hamilton. Anche all’interno di questa strategia vi sarebbero terribili battaglie tra i DNA mitocondriale del maschio e della femmina.
Il conflitto tra le cellule sessuali è cessato poiché gli spermatozoi hanno abolito i mitocondri, piccole centrali energetiche, che restano ,invece, intatte nella cellula uovo. Così, Quando le cellule maschili e femminili vengono a contatto, si fondono senza problemi, dando origine ad un nuovo essere. Se però le cellule volessero unire anche il DNA mitocondriale vi sarebbero battaglie per una eventuale supremazia, con conseguenze catastrofiche per il nuovo embrione. Le cellule maschili hanno adottato la strategia (scelta) di rinunciarvi e di lasciare alla cellula uovo di prevalere.
L’approfondimento degli studi sul cervello umano hanno evidenziato che attualmente esistono profonde differenze nelle risposte che i due sessi danno agli input esterni. Le cellule nervose femminili e maschili funzionano in maniera differente. Le diversità finora accertate (testate) sono numerose e sostanziali.
Il centro della parola, nel cervello degli uomini, si trova nell'emisfero sinistro, e quello dell'orientamento spaziale soprattutto nel destro. Questa separazione nella donna non esiste.
Gli emisferi, nella donna, sono collegati da un numero di cellule molto più alto.
Le donne hanno miglior memoria verbale e un eloquio più fluente . I maschi, invece, balbettano più facilmente.
Maschi e femmine sono diversi quando devono orientarsi. Le donne usano molto di più i punti di riferimento incontrati lungo il cammino. Gli uomini impiegano invece una strategia chiamata "memoria vettoriale": ricordano cioè la direzione in cui si è mosso il proprio corpo e per quanto tempo si sono spostati.
«Il cervello umano è così plastico che lo stesso gruppo di neuroni può funzionare in modo diverso o per motivi diversi in maschi e femmine. Il risultato globale però è lo stesso: uomini e donne riescono a fare operazioni matematiche, a orientarsi, a leggere, a parlare. E lo fanno entrambi in modo più che soddisfacente» ( Pancheri Paolo - docente di Psichiatria all’Università La Sapienza di Roma).
Le verifiche sperimentali tra apporto ormonale e ricaduta sul cervello fanno ritenere che gli ormoni influenzano l'intelligenza. Gli ormoni sessuali (estrogeni e progesterone) hanno i loro effetti sulle cellule cerebrali. Le conseguenze sono che «Il cervello maschile invecchia prima di quello femminile: perde sia la capacità di memorizzare sia la lucidità di ragionamento più in fretta a mano a mano che l'età avanza» ( Pancheri).
Gli ormoni non sono gli unici a determinare le differenze tra i sessi infatti gli studi sul Genoma umano hanno certificato che ci sono nel nostro patrimonio genetico  almeno una cinquantina di geni, detti "imprinted", che fanno l'interesse di un sesso contro l'altro.
«Un buon numero di questi geni è importante per la riproduzione: influenza la crescita della placenta, del feto o del neonato. I geni di derivazione paterna inducono una crescita veloce ed esuberante quelli materni la contengono» (Romeo Carrozzo, genetista all'ospedale San Raffaele di Milano).
I numerosi studi sulle differenze tra il sesso femminile ed il sesso maschile portano a differenze notevoli anche nei cinque sensi.
I cinque i sensi, infatti, non funzionano nello stesso modo in uomini e donne:
- Occhi: la memoria visiva è appannaggio femminile (le donne ricordano meglio una fisionomia, la disposizione degli oggetti su un tavolo, e cosa via).
- Orecchi: gli uomini quando ascoltano si concentrano di più, escludendo mentalmente ogni altro rumore, che potrebbe disturbarli. Inoltre sentono meglio i toni acuti.
- Naso: la capacità di distinguere e ricordare gli odori è più sviluppata nelle donne, a causa della conformazione del corpo calloso (struttura nervosa che unisce i due emisferi cerebrali).
- Lingua: i maschi hanno in bocca meno recettori per il "salato" delle donne. Anche la percezione femminile dell'amaro è migliore.
- Dita: nella manipolazione di oggetti sottili riescono meglio le donne. Non solo perché hanno dita sottili, ma perché le terminazioni tattili sono più sensibili (soprattutto a metà del ciclo mestruale). Piedi: a parità di statura i piedi maschili sono comunque più lunghi.

Limitandoci alla casistica attuale la differenza che caratterizza la longevità tra i due sessi è nettamente a vantaggio delle donne di circa sette anni , mediamente.
I successi sportivi, l’avvicinamento in tutti i campi e dei tempi e prestazioni,  anche se la differenza di circa il 10% in più nell’apparato fisico, determina questa differenza.
Le malattie in genere (in generale le donne si ammalano di meno anche se in alcune si ammalano di più . le donne sono più esposte alle malattie autoimmuni – è di sesso femminile il 75% dei malati di artrite reumatoidee di lupus aritematoso e di 85% di chi soffre di sclerosi multipla. Si ammalano più facilmente di depressione e ansia anche se quasi tutti i suicidi sono uomini.
 Da tutta questa mole di studi sui due sessi ed in particolare sulla supremazia della componente genetica (istintuale) o sulla supremazia culturale non se ne esce senza riconoscere che le due componenti  se interagiscono producono un successo altrimenti creano uno scontro ed uno scompenso tale da produrre l’estinzione della stessa specie umana.

Nella prima lunga fase della evoluzione dell’uomo sapiens sapiens che ci porta all’incirca alle porte della nascita delle città a circa seimila – settemila  anni fa   la società si è retta proprio sul modello femminile .
Un modello che fa dell’amore l’unica risorsa del suo successo. L’impronta genetica del successo di questa specie parte proprio dalle caratteristiche del sesso femminile.
Fanno parte del bagaglio esperienziale della donna:
-          la capacità di dare e amare la vita;
-          la capacità di rispettare tutti gli esseri, di farne uso, nei limiti delle necessità ed esigenze;
-          la osservazione ed attenzione al ciclo vitale di tutti gli esseri ed in particolare dell’essere umano.
-          la specificità di questo sesso di porsi da parte e di stare ad osservare il successo dell’evoluzione senza far pesare il suo ruolo fondamentale e unico.
Ci fanno sottolineare come l’amore è l’unico “life motive” di tutto il suo fare.
La donna, possiamo affermare, è la madre del successo evolutivo di questo nuovo uomo l’uomo sapiens sapiens.

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