LA DONNA IL DIO
La immensa mole di studi sulla
biologia, sulla fisiologia, sulla psicologia, sulla genetica, sulla neurologia
ci danno un quadro sufficientemente chiaro, anche se non completo, sulle
caratteristiche della donna e dell’uomo.
Donne e uomini sono
psicologicamente, biologicamente e fisicamente
diversi. Essi sono il risultato di un percorso evolutivo che li ha
portati ad essere gli uni di sesso femminile e gli altri di sesso maschile.
Nel DNA delle donne e degli
uomini ci sono geni il cui programma fa gl’interessi esclusivamente o del sesso femminile o del sesso maschile
anche se i due sessi concorrono geneticamente alla perpetuazione della specie
umana.
Gli evoluzionisti ritengono che
la divergente identità sessuale sia una strategia della specie che l’adotta per
un miglior successo contro l’aggressione dai parassiti .
Nella notte dei tempi , ogni
essere creava, con la riproduzione asessuata, ( per divisione cellulare)
individui fotocopia di se stesso. “Ma, quanto più gli appartenenti a una
popolazione sono geneticamente simili fra loro, tanto più virus, batteri e
funghi hanno la possibilità di conoscere e abbattere le difese dell'ospite.
II sesso serve quindi a
confondere i parassiti, in quanto due individui che si riproducono mischiano i
loro geni, rendendo sempre diverse e imprevedibili le forze difensive in
campo». (biologo Bill Hamilton della Oxford University di Cambridge,)
La scelta strategica della riproduzione con due sessi
sembra la più efficace , per come hanno dimostrato i biologi Laurence Hurst e
Bill Hamilton. Anche all’interno di questa strategia vi sarebbero terribili
battaglie tra i DNA mitocondriale del maschio e della femmina.
Il conflitto tra le cellule
sessuali è cessato poiché gli spermatozoi hanno abolito i mitocondri, piccole
centrali energetiche, che restano ,invece, intatte nella cellula uovo. Così,
Quando le cellule maschili e femminili vengono a contatto, si fondono senza
problemi, dando origine ad un nuovo essere. Se però le cellule volessero unire
anche il DNA mitocondriale vi sarebbero battaglie per una eventuale supremazia,
con conseguenze catastrofiche per il nuovo embrione. Le cellule maschili hanno adottato
la strategia (scelta) di rinunciarvi e di lasciare alla cellula uovo di
prevalere.
L’approfondimento degli studi sul
cervello umano hanno evidenziato che attualmente esistono profonde differenze
nelle risposte che i due sessi danno agli input esterni. Le cellule nervose
femminili e maschili funzionano in maniera differente. Le diversità finora accertate
(testate) sono numerose e sostanziali.
Il centro della parola, nel cervello degli uomini, si
trova nell'emisfero sinistro, e quello dell'orientamento spaziale soprattutto
nel destro. Questa separazione nella donna non esiste.
Gli
emisferi, nella donna, sono collegati da un numero di cellule molto più alto.
Le
donne hanno miglior memoria verbale e un eloquio più fluente . I maschi,
invece, balbettano più facilmente.
Maschi
e femmine sono diversi quando devono orientarsi. Le donne usano molto di più i
punti di riferimento incontrati lungo il cammino. Gli uomini impiegano invece
una strategia chiamata "memoria vettoriale": ricordano cioè la
direzione in cui si è mosso il proprio corpo e per quanto tempo si sono
spostati.
«Il cervello umano è così
plastico che lo stesso gruppo di neuroni può funzionare in modo diverso o per
motivi diversi in maschi e femmine. Il risultato globale però è lo stesso:
uomini e donne riescono a fare operazioni matematiche, a orientarsi, a leggere,
a parlare. E lo fanno entrambi in modo più che soddisfacente» ( Pancheri Paolo
- docente di Psichiatria all’Università La Sapienza di Roma).
Le verifiche sperimentali tra
apporto ormonale e ricaduta sul cervello fanno ritenere che gli ormoni influenzano
l'intelligenza. Gli ormoni sessuali (estrogeni e progesterone) hanno i loro
effetti sulle cellule cerebrali. Le conseguenze sono che «Il cervello maschile
invecchia prima di quello femminile: perde sia la capacità di memorizzare sia
la lucidità di ragionamento più in fretta a mano a mano che l'età avanza» ( Pancheri).
Gli ormoni non sono gli unici a
determinare le differenze tra i sessi infatti gli studi sul Genoma umano hanno
certificato che ci sono nel nostro patrimonio genetico almeno una cinquantina di geni, detti
"imprinted", che fanno l'interesse di un sesso contro l'altro.
«Un buon numero di questi geni è
importante per la riproduzione: influenza la crescita della placenta, del feto
o del neonato. I geni di derivazione paterna inducono una crescita veloce ed
esuberante quelli materni la contengono» (Romeo Carrozzo, genetista
all'ospedale San Raffaele di Milano).
I numerosi studi sulle differenze
tra il sesso femminile ed il sesso maschile portano a differenze notevoli anche
nei cinque sensi.
I cinque i sensi, infatti, non
funzionano nello stesso modo in uomini e donne:
- Occhi: la memoria visiva è
appannaggio femminile (le donne ricordano meglio una fisionomia, la
disposizione degli oggetti su un tavolo, e cosa via).
- Orecchi: gli uomini quando
ascoltano si concentrano di più, escludendo mentalmente ogni altro rumore, che
potrebbe disturbarli. Inoltre sentono meglio i toni acuti.
- Naso: la capacità di
distinguere e ricordare gli odori è più sviluppata nelle donne, a causa della
conformazione del corpo calloso (struttura nervosa che unisce i due emisferi
cerebrali).
- Lingua: i maschi hanno in bocca
meno recettori per il "salato" delle donne. Anche la percezione
femminile dell'amaro è migliore.
- Dita: nella manipolazione di
oggetti sottili riescono meglio le donne. Non solo perché hanno dita sottili,
ma perché le terminazioni tattili sono più sensibili (soprattutto a metà del
ciclo mestruale). Piedi: a parità di statura i piedi maschili sono comunque più
lunghi.
Limitandoci alla casistica
attuale la differenza che caratterizza la longevità tra i due sessi è
nettamente a vantaggio delle donne di circa sette anni , mediamente.
I successi sportivi,
l’avvicinamento in tutti i campi e dei tempi e prestazioni, anche se la differenza di circa il 10% in più
nell’apparato fisico, determina questa differenza.
Le malattie in genere (in
generale le donne si ammalano di meno anche se in alcune si ammalano di più .
le donne sono più esposte alle malattie autoimmuni – è di sesso femminile il
75% dei malati di artrite reumatoidee di lupus aritematoso e di 85% di chi
soffre di sclerosi multipla. Si ammalano più facilmente di depressione e ansia
anche se quasi tutti i suicidi sono uomini.
Da tutta questa mole di studi sui
due sessi ed in particolare sulla supremazia della componente genetica
(istintuale) o sulla supremazia culturale non se ne esce senza riconoscere che
le due componenti se interagiscono
producono un successo altrimenti creano uno scontro ed uno scompenso tale da
produrre l’estinzione della stessa specie umana.
Nella prima lunga fase della
evoluzione dell’uomo sapiens sapiens che ci porta all’incirca alle porte della nascita
delle città a circa seimila – settemila
anni fa la società si è retta
proprio sul modello femminile .
Un modello che fa dell’amore l’unica risorsa del suo successo. L’impronta
genetica del successo di questa specie parte proprio dalle caratteristiche del
sesso femminile.
Fanno parte del bagaglio
esperienziale della donna:
-
la capacità di dare e amare la vita;
-
la capacità di rispettare tutti gli esseri, di farne uso, nei limiti delle
necessità ed esigenze;
-
la osservazione ed attenzione al ciclo vitale di tutti gli esseri ed in
particolare dell’essere umano.
-
la specificità di questo sesso di porsi da parte e di stare ad osservare il
successo dell’evoluzione senza far pesare il suo ruolo fondamentale e unico.
Ci fanno sottolineare come
l’amore è l’unico “life motive” di tutto il suo fare.
La donna, possiamo affermare, è
la madre del successo evolutivo di questo nuovo uomo l’uomo sapiens sapiens.
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