giovedì 28 marzo 2013

LA DONNA IL DIO. Cap. quinto B

 ASSOLUTAMENTE , ESCLUSIVAMENTE AMORE.

Le osservazioni e considerazioni finora esposte ci documentano l’immenso e determinante ruolo che la donna madre instaura con la creatura che porta in sé.
Per noi uomini spettatori spesso distratti del miracolo della vita che la donna crea e sviluppa  sfugge l’immensità dell’amore che la donna mette prima, durante e dopo il meraviglioso e misterioso evento della maternità.
Tutto nella donna è predisposto per portare a termine il donare la vita. Esaltate sono le componenti di sensibilità, di delicatezza, di armonia, di equilibrio, di concretezza della sua persona  e della sua personalità e con un’unica espressione che riassume tutto possiamo dire che la donna è dotata di quella fondamentale energia che è l’amore.
Il lievito dell’amore è presente in ogni momento dalla preparazione alla creazione della vita ed alla perpetuazione della specie umana.
Molti millenni sono passati e non si avevano le conoscenze che abbiamo ora né si conoscevano gli effetti che potevano trasferirsi al nuovo nascituro ma tutto veniva superato e organizzato dalla predisposizione della donna all’uso dell’amore.
La stessa società aveva ritmi tali da permettere il naturale evolversi della vita nella pancia della donna. La stessa caratteristica femminile coinvolgeva tutto il gruppo per cui l’amore muoveva ed organizzava ogni azione ed ogni aspirazione del gruppo.
Dal momento che la donna rimaneva incinta particolari attenzioni le venivano riconosciute, anche se nulla, nella esteriorità dei ritmi quotidiani, cambiava poiché la donna incinta partecipava a tutte le attività del gruppo, ma tutti sapevano del nuovo che cresceva nel grembo materno e tutti ne gioivano e la consideravano sacra.
Veniva naturale evitarle tutte quelle attività che potessero eventualmente nuocerle. Veniva naturale ascoltare le sue nuove esigenze e soddisfarle.
Il nascituro in questo modo veniva messo nelle migliori condizioni per sviluppare interagendo con la madre e con il suo amore.
La donna mamma ha la consapevolezza che il figlio che porta in sé oltre a vivere, interagisce con tutti i sensi ed in particolare ascolta e risponde, si muove e si agita.
La donna mamma attiva subito il rispetto più assoluto per la giovane "personalità” in formazione, la più ampia attenzione per quelle che sono le esigenze individuali e profonde soprattutto tanto amore che sa essere, senza dubbio, l’unico e più importante contributo. (In questo modo il sapiens sapiens ha potuto evolversi adattandosi e trovando le modalità migliori per risolvere ogni problema che si presentava. Solo negli ultimi 6-7.000 anni si è iniziato un cambiamento che ha portato ad una radicale trasformazione del ruolo della donna e di tutto ciò che ella rappresenta nella creazione della vita e nella perpetuazione della specie umana.)
Parla e dialoga  con la persona che crea dentro di sé e contemporaneamente contribuisce a creare (donare) oltre che la vita anche tutte quelle altre fondamentali dotazioni quali il linguaggio, l’intelligenza, la socializzazione ecc..
Le possibilità di apprendimento del feto hanno stimolato la ricerca ed i risultati avvalorano la lungimirante e  sorprendente attività materna che dedica al nascituro ogni attenzione, ogni respiro, ogni attimo d’amore e concentra su di lui tutto se stessa. L’attenzione sperimentale si è concentrata sulle reazioni che il feto attiva come risposta a delle stimolazioni:
-          il preferito tra gli stimoli sonori è per loro il suono del battito cardiaco; essi, inoltre, sono in grado di discriminare, il battito cardiaco della propria madre da quello delle altre mamme.
-          Altro suono riconosciuto ed apprezzato è il suono della voce della propria madre.
-          I brani musicali uditi tutti i giorni negli ultimi mesi di gestazione vengono riconosciuti e provocano sensazioni piacevoli  ; infatti, bambini, le cui madri in gravidanza seguivano quotidianamente una nota soap opera, mostrano risposte di orientamento attentivo al comparire della colonna sonora della trasmissione stessa.
-          il feto, dopo ripetute esperienze, è in grado di mostrare una precisa attenzione e risposta anche  nei giochi tattili con i genitori,( per esempio rispondendo con un pari numero di calcetti ad un certo numero di piccoli colpi delle dita sull'addome materno, oppure, seguendo con i suoi arti, sulla parete interna dell'utero, il percorso del dito del genitore sull'addome materno).
L’analisi degli studi sulle capacità di riconoscimento e apprendimento fetale rispetto agli stimoli e alle esperienze sperimentate durante il periodo intrauterino fanno propendere i ricercatori sulla importanza dello stretto rapporto feto-gestante e sugli effetti che questo rapporto produce nello sviluppo successivo, e quanto più il sistema nervoso in formazione si avvantaggerebbe da una stimolazione appropriata, ricavandone uno sviluppo più ricco e precoce.
Vi è tutta una cultura tra le donne quando si trovano di fronte ad una gravidanza e vi è la consapevolezza delle influenze che le emozioni ed i vissuti hanno sul nascituro ed in particolare le relazioni con il partner, con i familiari, con l’ambiente, vi è altresì la coscienza della influenza che ha il tipo di vita che si conduce.
L’insieme di queste conoscenze e sensibilità si sintetizzano con l’assioma che la donna in gravidanza deve trovarsi sempre nelle migliori condizioni ambientali e di spirito per portare a termine questo delicatissimo e meraviglioso atto d’amore verso di sé, verso gli altri e verso la specie umana.
La donna madre, anche se nessuno le ha dato indicazioni dei complessi fenomeni di interazione con il nascituro, ha sempre attivato una quotidiana sensoriale, amorevole e affettiva comunicazione con la vivace presenza  psichica ed emozionale del feto persona.
Questa fondamentale abitudine alla comunicazione con un essere che è presente ma non è visibile l’abituerà a dialogare con altri in assenza ed a richiederne l’aiuto ed il conforto; facendo in questo modo opera di rinforzo alla propria energia come se fosse decuplicata dall’apporto di un altro che non è altri che se stesso.
Oppure permetterà quello scambio comunicativo con gli esseri che ci circondano : il cane , il gatto, gli uccellini, i fiori , che in questo modo entrano in uno scambio piacevole di emozioni o sensazioni , riempiendo quei vuoti che l’assenza di chi (padre, madre, sposo , sposa, figlio, marito, moglie, ) ha lasciato. Ci abituiamo a conversare con un presente assente e ci abituiamo a trasferire queste modalità a tutto ciò che ci può essere caro e confortevole.
Noi così parliamo con noi stessi tramite altri e tutto ciò che comunichiamo è da noi creato per noi stessi.

NUDICIVES 28/03/2013
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