LA DONNA – MADRE CREA LA VITA.
La maternità suscita nella
donna sentimenti di immensa gioia, ma anche di ansia per il suo ruolo,
affascinante e misterioso, di portatrice di vita, di creatrice di vita.
L’evoluzione ha programmato
geneticamente:
-
per l’uomo la produzione quasi continua, dalla pubertà in
poi, di gameti , gli spermatozoi dotati
di motilità e di sistemi ricettoriali capaci di riconoscere le cellule uovo e
di penetrare in esse;
-
per la donna una banca di ovociti predisposti alla maturazione ed
alla disponibilità con ritmi lunari (circa 28 giorni). L’ovocita, una volta
lasciato l’ovaio, è trasportato, con un complesso e delicato sistema, fino a
quando incontra gli spermatozoi e inizia la fecondazione.
La natura ha organizzato i
meccanismi della fertilità perché fosse garantito il successo ed il benessere
del nascituro.
La maturazione sessuale della
femmina coincide col completamento
dell’accrescimento corporeo, con l’accumulo delle riserve di grasso con
la maturazione complessiva degli elementi che concorrono al successo della
eventuale maternità.
Il lungo processo evolutivo ha
eliminato quelle direzioni dello sviluppo che rendevano problematico il
raggiungimento del successo riproduttivo.
La riproduzione come scopo
primario della perpetuazione della specie ha trovato nel corso dei milioni di
anni di aggiustamenti e selezione l’imprinting idoneo al coronamento del fine
più importante: la perpetuazione della specie. Ogni altro modo viene bloccato e disattivato. Si è osservato l’automatismo
che s’instaura nel corpo femminile quando il peso corporeo scende al di sotto
del limite che permetterebbe il successo della riproduzione : il meccanismo
nervoso che regola il ritmo ovulatorio
blocca l’ovulazione e arresta tutta la sequenza riproduttiva.
La fertilità, che necessita di un adeguato apporto
nutrizionale, si arresta perché al feto non potrà essere garantito un adeguato
benessere. Nella memoria genetica resta il ricordo delle carestie (mancanza di
nutrimento) che avevano come conseguenza insuccessi riproduttivi per cui si è
programmata per ovviare a queste situazioni.
Il tessuto adiposo che le
femmine accumulano, che è la riserva nutrizionale per il feto nella gravidanza,
è contemporaneamente diventato oltre che riserva nutrizionale anche spiccata
caratterizzazione della femmina (rotondità femminili) e forte richiamo sessuale
(eccitazione) per i maschi.
Il tema della fertilità
femminile diventerà molto presto il motivo dominante dei nostri progenitori e
ne abbiamo testimonianza con i primissimi
graffiti o le primissime opere d’arte che riproducono la femmina umana
accentuatamente grassa e con gli organi sessuali ben evidenziati.
Il periodo di massima
fertilità della donna corrisponde al periodo della sua giovinezza e diminuisce
con l’avvicinarsi della menopausa.
La capacità di avere figli in
buona salute si restringe ad un periodo di circa venti anni. Intorno ai
quarant’anni (che un tempo corrispondeva alla durata della vita femminile) si
pone questo limite biologico alla fertilità mentre nella attuale società e
frutto del miglioramento delle condizioni nutrizionali e sanitarie la donna
quarantenne è ancora una donna giovane essendosi nel contempo raddoppiata la
durata della media della vita femminile. La conquista di migliori condizioni e
di raddoppio della media della vita non si è ancora trasferito in programma
genetico per cui vale tuttora il codice precedente che condiziona, con le sue
leggi antichissime, la fertilità.
COSA SIGNIFICA CREARE LA VITA.
La donna madre apporta, nella
nuova vita, tutte quelle modificazioni che l’interagire del sentire, della
psiche, della mediazione dell’ambiente, trasferiscono al feto e al nascituro.
Ciò che è la madre verrà impregnato nel figlio andando a imporre quella
impronta indelebile che legherà figlio a madre e madre a figlio. Lo stesso
bagaglio di geni subiranno l’influsso e nel loro sviluppasi orienteranno a
seconda dell’influenza materna. Attualmente il livello degli studi e delle
sperimentazioni hanno trascurato questo settore , anche per oggettiva
difficoltà. Avviene quello che avviene tra gli astri e gli uomini. Le tempeste
magnetiche, le onde emesse, le energie propagate siamo certi che abbiano
un’influenza sulle persone; ma quale ne sia la quantità, la qualità e gli effetti
di questi astri, siamo molto lontani dal valutarlo.
La donna madre non è
semplicemente il contenitore di una nuova vita che una volta innescata sviluppa
autonomamente e per conto proprio, prendendo solo quegli elementi che sono
necessari al suo sviluppo. La donna madre influenza e modifica, nei nove mesi
di gestazione, in continuazione il feto (la nuova vita). Ovviamente le
modifiche possono oscillare da un minimo ad un massimo. Si verificano persino
gli aborti quando il sistema programmato geneticamente riconosce alti rischi
per il nascituro, mentre altre modifiche possono sfuggire a questo controllo e
noi assistiamo alla gamma infinita di nascite con ogni tipologia di modifiche.
Se vi è un aspetto della vita che oggi conosciamo è proprio l’aspetto chimico e
psicologico. Il corpo umano è un enorme laboratorio chimico e ogni
(………….minuto) ben 23000 reazioni chimiche interessano l’organismo umano. I
chimici sanno che bastano lievissime modifiche nelle composizioni per alterare
le reazioni. Uno dei tanti motivi della unicità di ogni essere umano sta
proprio in questa infinita possibilità che i vari composti hanno di
diversificare.
I meccanismi genetici che
presiedono alla fecondazione mettono in luce l’influenza che i fattori
ereditari hanno sullo sviluppo dell’individuo, ma gli studi hanno evidenziato
che nessun carattere o aspetto dell'individuo viene determinato esclusivamente
per via ereditaria. “L'ereditarietà può apportare un importante contributo a
molte delle potenzialità o dei limiti dell'individuo, ma la maggior parte delle
sue caratteristiche sono frutto di interazioni complesse tra fattori trasmessi
geneticamente e influssi ambientali. La crescita e lo sviluppo del potenziale
intrinseco dell'individuo si possono realizzare, agevolare e accentuare, o
ostacolare, mutilare e limitare, a seconda del tipo di ambiente fisico, sociale
e psicologico in cui egli viene a trovarsi. « Ciò che occorre capire . . . è
che gli stessi geni possono venire influenzati in maniera tale da esprimersi in
maniera diversa e avere effetti finali diversi a causa dei diversi ambienti in
cui si trovano a funzionare» (52, 151)”. (Lo sviluppo del bambino e la
personalità – di Mussen Conger Kagan ed. Zanichelli 1978)
Le condizioni in cui il feto
evolve sono semplificate, rispetto alla complessità delle condizioni che si
attiveranno dopo la nascita, ma possono differire e di molto rispetto agli
altri.
Si è inconsapevolmente indotti
a pensare che il processo riproduttivo ha solo un contatto minimale con gli
esseri umani e questo contatto coincide con il breve approccio sessuale ,
mentre tutto il percorso successivo, una volta attivato il processo creativo
del concepimento, si svolga lungo binari che esulano dal contributo della donna
madre, magari dipendono da entità esterne all’essere umano, per cui tutto è
predeterminato per cui l'ambiente placentare
di sviluppo sia costante e uguale per tutti i feti.
Le numerose ricerche hanno,
invece, documentato inequivocabilmente, che la donna madre, con le sua
condizione fisica ed emotiva, esercita
influssi importanti sulla direzione dello sviluppo fetale e sui successivi
andamenti di sviluppo del bambino. Le osservazioni , le constatazioni e le
ricerche hanno, purtroppo, una prevalente connotazione negativa poiché sono il
risultato di drammatiche risultanze a
posteriori di effetti prodotti da farmaci, sostanze nocive, irradiazioni,
eventi traumatizzanti.
Solo recentemente , da qualche
decina d’anni, si sono prodotti studi sul periodo della vita intrauterina e si
è constatato quanto le credenze popolari abbiano divulgato da lungo tempo,
prima delle verifiche scientifiche, che le emozioni materne durante la
gravidanza rivestono un valore particolare ed hanno effetti altamente positivi
sul benessere, sullo sviluppo psichico e sullo sviluppo della personalità del
nascituro.
Tutte le emozioni dalla gioia
alla serenità, dall’ansia alla rabbia dallo stress all’angoscia dalle paure al
terrore, dalla felicità all’estasi incidono in modo occasionale e superficiale
se gli stati emozionali sono brevi e subitanei, incidono in profondità se gli
stati emozionali sono intensi e prolungati e determinano, nel nascituro, una
ben precisa traccia nell’insieme psicosomatico e nella personalità. L’ampia
gamma delle influenze e interrelazioni tra donna madre e feto possono essere
sintetizzate nel modo seguente:
· Ormoni - Il primo e più significativo
fattore di condizionamento è la madre stessa con la messa in circolo degli
ormoni. “Gli ormoni sono molecole che, prodotte da una ghiandola specifica, entrano
in circolo e sono trasportate, col sangue, in giro per l'organismo fino a
raggiungere cellule cosiddette «bersaglio» capaci di bloccarle e di ricevere il
loro messaggio. Le sostanze ormonali che interessano la procreazione, in modo
specifico, sono prodotte:
‑ dall'ipotalamo (una
struttura che fa parte del cervello ed è posta subito sopra 1'ipofisi): il GnRH
che stimola direttamente 1'ipofisi;
‑ dall'ipofisi, le
gonadotropine FSH e LH, nonché la prolattina. FSH e LH stimolano le gonadi
(ovaia e testicoli), nella donna causano la maturazione del follicolo,
l'ovulazione e la produzione di ormoni ovarici; nell'uomo stimolano la
maturazione degli spermatozoi e la produzione degli ormoni testicolari. La
prolattina ha invece la funzione prevalente di stimolare la produzione del
latte;
‑ dall'ovaio, gli estrogeni
(soprattutto il 17Bestradiolo), alcuni ormoni maschili (il testosterone,
l'androstendione) e il progesterone, quest’ultimo prodotto dopo l'ovulazione da
una piccola struttura endocrina, il corpo luteo, che resta attivo 14 giorni se
non c'è gravidanza e molto più a lungo se invece la gravidanza c'è;
‑ dal testicolo, il
testosterone e altri ormoni maschili meno potenti;
‑ dalle cellule dei villi
coriali e dalla placenta, la BHCG (il cosiddetto ormone della gravidanza) e
altre sostanze ormonali.”
· Età della madre - Il secondo fattore di
condizionamento è rappresentato dall’età della madre. Geneticamente la natura
ha programmato la femmina per ottenere la migliore riuscita riproduttiva,
quando colloca la procreazione dei figli tra i venti e i trentacinque anni. Gli
studi hanno evidenziato che le madri inferiori ai venti e ai trentacinque anni tendono a dare alla
luce figli con una percentuale maggiore di disfunzioni o patologie. Quanto più
vecchia è la madre tanto maggiore è il rischio che insorgano queste difficoltà.
Le conoscenze e la ricerca medica permettono, oggi, di poter intervenire,
altrettanto precocemente, nell’analisi delle disfunzioni, nella prevenzione,
nell’intervento, nella soluzione, anche radicale, dei vari problemi.
· Dieta - Il terzo fattore di
condizionamento è rappresentato dalla dieta della madre. La donna, abbiamo già
osservato che è messa nelle condizioni psicofisiche migliori per la
fecondazione quando ha un sufficiente apporto nutrizionale e una riserva di
grasso altrettanto significativa. Il
lungo periodo della gravidanza determina
un consumo consistente di energie che varia da donna a donna e da
situazione a situazione ma il cui risultato consiste nella necessità, per la
donna incinta, di una dieta alimentare
adeguata alla specifica nuova situazione. L’eventuale diminuzione dell’apporto
nutrizionale al nascituro provoca una assunzione delle stesse sostanze
direttamente dal corpo della madre con evidenti e pericolosi contraccolpi nel
fisico materno che si depaupera di sostanze preziose a tutto beneficio del
figlio. Gli studi hanno dimostrato che una dieta insufficiente provoca una
frequenza maggiore di complicazioni nella donna, quali anemia, tossiemia,
aborto minacciato, aborto reale, parto prematuro ecc. La donna incinta ha
bisogno, per tutto il periodo della gravidanza, di un controllo costante della
sua dieta perché sia sempre adeguata al
periodo di evoluzione del nascituro; di conservare per sé almeno un stato di
salute generale buono e partorire, così, un bambino meraviglioso ma anche e
soprattutto sano.
· Farmaci e Vaccini - Il quarto fattore di
condizionamento è rappresentato dall’uso dei farmaci. Le malattie infettive
quali la rosolia, la parotite, il morbillo, la poliomielite, il tetano e la
difterite sono affrontate con adeguate
vaccinazioni in periodi solitamente lontani da quelli coincidenti con la
maternità. “I vaccini somministrati in gravidanza, infatti, possono dare origine a reazioni aspecifiche
dannose (la febbre elevata, per esempio, può causare un aborto o un parto
prematuro); i vaccini costituiti da virus vivi o attenuati possono determinare
il passaggio del virus al feto, con conseguenze gravi (sono state osservate
varie malconformazioni del bambino). Le vaccinazioni che possono essere
eseguite in gravidanza sono quelle contro l'influenza, il tetano, la
poliomielite (vaccino intramuscolare) e la meningite. Sono da evitare le
vaccinazioni contro la pertosse, la difterite, la rabbia, la tubercolosi, la
rosolia, la febbre gialla, il vaiolo, il morbillo, il tifo. Eccezionalmente si
praticano vaccinazioni come tifo‑antitifo‑dissenteria, difterite, pertosse,
febbre gialla e rabbia. Prima di ogni vaccinazione è obbligatorio consultare il
proprio ginecologo.” “Usare farmaci in gravidanza è dunque un problema molto
delicato, che deve essere risolto, caso per caso, dal medico. è infatti
necessario tener conto dell'epoca di gravidanza (farmaci dannosi al terzo mese
non lo sono più al quinto), del dosaggio complessivo, della via di
somministrazione (che condiziona 1'assorbimento) e del rapporto costi‑benefici.
L'acido acetilsalicilico, per esempio, è dannoso se somministrato ad alte dosi
all'inizio della gravidanza e non dovrebbe più essere somministrato nell'ultima
parte della gravidanza, ma piccole dosi possono essere assunte tranquillamente
e con vantaggio durante tutta la gravidanza….. I farmaci vengono assorbiti
anche attraverso le mucose vaginali e rettali, e non è detto che una medicina
apparentemente inoffensiva come uno sciroppo per la tosse sia del tutto
innocua.” I numerosi casi di danno al feto in donne a cui avevano somministrato
farmaci, hanno convinto gli studiosi che tra la madre e il feto non esista una
barriera completamente efficace. Le sostanze chimiche estranee presenti
nell'apparato circolatorio materno passano, effettivamente, nel sangue del
feto. “Le scarse conoscenze che abbiamo sui processi di sviluppo del feto e sui
fattori che lo influenzano fanno sì che per molte sostanze ‑ anche di uso
piuttosto comune, come il litio ‑ esista il sospetto, ma non la certezza, di un
possibile effetto dannoso sul bambino che si sta sviluppando. ……Ne deriva la
necessità di una generica prudenza, associata a un duplice consiglio: usare, in
gravidanza, solo i farmaci indispensabili e prima di iniziare una terapia
chiedere comunque un parere al proprio medico.” Tutti si sono convinti che
nella fase della gravidanza, salvo nei casi eccezionali e dietro severo
controllo medico, è meglio evitare di assumere farmaci, anche se non si
conoscono di tutti i reali e circostanziati effetti, poiché influiscono sullo
sviluppo dell'embrione e del feto.
· Raggi X - Il quinto fattore di
condizionamento è rappresentato dall’irradiamento raggi X (tv telefonini
irradiazioni secondarie onde varie). Le osservazioni degli effetti gravi e
irreversibili ( anomalie fisiche o mentali) nei bambini, nati al termine
normale da madri sottoposte a irradiamento terapeutico, a base di radio o raggi
X (roentgen), durante la gravidanza, hanno certificato la delicatezza della
fase della gravidanza e obbligato gli
specialisti ad essere estremamente cauti a somministrare tali trattamenti anzi
ad escluderli completamente, quando si dirigono verso il nascituro. L'esempio
più tragico delle conseguenze delle radiazioni atomiche sul feto è dato
dall'esplosione della bomba atomica sganciata su Hiroshima, in Giappone. Sugli
effetti della immediatezza della correlazione tra somministrazione di
radiazioni e sugli effetti estremamente nocivi sul nascituro vi è ormai una
assoluta certezza e quindi comportamenti prudenziali conseguenti. L’attuale
società però ha talmente intensificato l’uso di apparecchiature che emettono
radiazioni, anche se a bassa frequenza, che siamo pervasi e investiti in ogni
luogo da tali influenze, che anche se non ne abbiamo una esatta quantificazione
degli effetti, siamo però certi che avvengono. Pertanto l’uso dei cellulari, ma
di più il portarli costantemente addosso, la frequenza dello stare davanti ad
apparecchi TV, HI-FI, la vicinanza con centri di irradiazioni televisive o
telecomunicazioni in genere inevitabilmente si ripercuotono sul sensibilissimo
equilibrio del nascituro.
· Malattie - Il sesto fattore di
condizionamento è rappresentato dalle malattie e dai disturbi della madre
durante la gravidanza. I casi che si sono osservati e studiati hanno
determinato la convinzione che in presenza di infezioni virali o batterici
nelle donne in gravidanza ci saranno effetti nocivi, anche irreversibili, nel
nascituro. Poiché l'efficacia della
barriera che protegge l'embrione dagli organismi virali o batterici della madre
è soltanto parziale, si verificano queste infezioni fetali causate da malattie
della madre. Per cui al comparire di patologie virali nella donna incinta
occorre valutare attentamente i rischi ed i pericoli per il nascituro ed
adottare le soluzioni idonee. L’undicesimo fattore di condizionamento è
rappresentato dalle infezioni trasmesse dalla madre al figlio
(infezioni,toxoplasmosi,rosolia,citomegalovirus, herpes, sifilide, AIDS,
parvovirus, influenza, varicella, morbillo,parotite epidemica, epatite, HPV,
infezioni da gonococco, altre infezioni cervico-vaginali, coccidioidomicosi)
· Fattore Rh - Il settimo fattore di
condizionamento è rappresentato dal fattore Rh. La incompatibilità biochimica
tra il gruppo sanguino del feto e quello della madre possono determinare
conseguenze tragiche: aborto, mortalità . Le
analisi e gli accertamenti clinici di cui disponiamo possono ridurre al
minimo le conseguenze di questa incompatibilità, se applicati preventivamente.
Il consiglio che ormai si dà a tutte le donne che potranno affrontare una
gravidanza è quello di sottoporsi al controllo preventivo per sé e per il
partner e risolvere questa tipologia di problemi.
· Sostanze inquinanti - L’ottavo fattore
di condizionamento è rappresentato dalle sostanze altamente inquinanti (fumo,
smog, acidi, droghe ecc.)
· Malconformazioni - Il nono fattore di
condizionamento è rappresentato dalle malconformazioni di ovuli, ambiente,
anomalie multifattoriali, anomalie genetiche
· Atteggiamenti e stati emotivi della madre - Il decimo fattore di
condizionamento è rappresentato dagli atteggiamenti e stati emotivi della madre. Le emozioni quali la gioia,
l'ira, la paura e l'ansia provocano l’attivazione del sistema nervoso che induce l’automatica
secrezione, da parte delle ghiandole endocrine, di sostanze
chimiche(adrenalina, acetilcolina,
epinefrina etc.) che entrano in circolo tramite il flusso sanguigno. In
queste condizioni la composizione del sangue si modifica, e attraverso la
placenta vengono trasmesse nuove sostanze chimiche le quali determinano
trasformazioni del sistema circolatorio del feto. Dalle osservazioni si è
constatato che l’influenza delle emozioni materne attiva reazioni varie nel
nascituro ( movimenti del corpo dei feti aumentavano di varie centinaia di
unità percentuali mentre le rispettive madri subivano tensioni (stress)
emotive). “La psicanalisi e la psicologia, da diversi anni, si sono occupate
della vita intrauterina, come parte del
complicato processo di formazione dell'individuo e soprattutto della sua vita
psichica. Le esperienze che segnerebbero inedelebilmente il carattere, la sfera
psicologica e la vita relazionale di un individuo comincerebbero gia’ nella
fase embrionale, quando cioè il feto si trova all'interno dell'utero materno.
Il grembo della madre svolgerebbe due funzioni essenziali: una protettiva e
l'altra di filtro di comunicazione tra l'embrione e il mondo esterno.
Comunicazione, ovviamente, mediata dalla madre perché il feto sia in grado di
reagire ai diversi stimoli che gli provengono dal mondo esterno. Molti studi
hanno evidenziato come l'embrione reagisca a diversi stimoli musicali: molto
bene, ad esempio, andrebbero Vivaldi e Mozart, così e così Bach e Beethoven e
decisamente male il rock. La madre e’ in grado di riconoscere certe reazioni
dell'embrione e soprattutto di comunicare con esso. Una prova decisiva che
conferma il dialogo che fin da subito si allaccia tra madre e figlio e’, ad
esempio, la reazione positiva che la futura mamma ha non appena si accorge dei
primi movimenti del feto, al principio quei "guizzi"quasi
impercettibili fino ai famosi e poderosi calci. Generalmente non c'e’ nulla di
piu’ tranquillizzante per la madre dell'ascolto di questi movimenti: quando
l'embrione comincia a dare evidenti segnali di vita (calci, capriole e pugni)
le ansie materne riguardo la salute del piccolo si riducono notevolmente,
perche’ e’ cosa nota che tanto più vitale è l'embrione e tanto più questo si
agita e nuota all'interno dell'utero. Tradotti in termini scientifici, questi
segnali sono interpretati come "espressioni biologiche del feto"
Inserire altra casistica + lavoro
La fondamentale esperienza
della gravidanza fa svolgere alla donna madre
un ruolo coinvolgente e determinante, infatti l’ambiente materno, in cui
il bambino si sviluppa, esercita influssi estremamente importanti sulla
direzione dello sviluppo successivo, non soltanto sul piano fisico ma anche su
quello psicologico.
I cinesi attribuiscono
assoluta importanza al periodo intrauterino e prenatale, infatti, al momento
della nascita, accreditano, a ciascuno dei loro neonati un anno in più, per cui
un cinese si dichiara più vecchio di un anno rispetto a un europeo o americano
o africano o asiatico nato nello stesso giorno dello stesso anno.
Il loro metodo per calcolare
l'età è più rispondente e appropriato alla realtà dell’evoluzione, data
l'entità dei processi di sviluppo che si verificano durante il periodo
prenatale.
Le tappe di questo sviluppo
embrionale si possono dividere in tre fasi ed all’interno di esse, tra
l’ambiente materno ed il processo di
sviluppo dal concepimento alla nascita, complesse e modificanti sono le interazioni.
1.
La prima fase, chiamata periodo
dell'uovo, dura dalla fecondazione fino a quando lo zigote non si è
saldamente impiantato nella parete dell'utero. Questo processo richiede
generalmente da 10 a 14 giorni.
2.
La seconda fase, che va dalla seconda all'ottava settimana, si
chiama periodo dell’embrione. Questo
periodo è caratterizzato dalla diversificazione di tutti gli organi principali
che saranno presenti nel neonato. Per primo diviene funzionale il sistema della
sensibilità cutanea, seguono poi il sistema vestibolare, il sistema uditivo ed
il sistema visivo, mentre l’attività motoria spontanea compare dalla sesta
settimana di gestazione. La massa cellulare interna, che diverrà l’embrione,
comincia a differenziarsi in tre strati distinti: l’ectoderma o strato esterno, il mesoderma
o strato intermedio, l'endoderma o strato
interno. Nell’ectoderma o strato
esterno svilupperanno l'epidermide o strato esterno della pelle, le ghiandole
della pelle, le unghie, i capelli, parte dei denti, le cellule sensoriali e il
sistema nervoso. Nel mesoderma o strato
intermedio svilupperanno i muscoli, il derma o strato interno della pelle, lo
scheletro e gli organi della circolazione e dell'escrezione. Nell’endoderma o strato interno svilupperanno
il rivestimento di tutto l'apparato gastrointestinale, la trachea, le trombe di
Eustachio, i bronchi, i polmoni, il fegato, il pancreas, le ghiandole salivari,
la ghiandola tiroidea e il timo. Mentre la massa cellulare interna si
differenzia in un embrione riconoscibile, gli strati cellulari esterni danno
origine alla placenta che, piena di liquido amniotico, mantiene costante la
temperatura in cui è immerso l'embrione e ammortizza, proteggendolo, eventuali
colpi subiti dalla madre. (Ok 1 e 2)
3.
L'ultima fase, dall'ottava settimana fino al parto (generalmente
40 settimane), si chiama periodo del feto
ed è caratterizzata dalla crescita dell'organismo. Gli organi gustativi sono maturi alla quattordicesima settimana. L'apparato olfattivo si sviluppa tra le
undici e le quindici settimane. La coclea, per quanto riguarda l'apparato uditivo, è già formata a otto
settimane e i recettori cominciano a differenziarsi alle dieci settimane. Le
palpebre, fino alla ventiseiesima settimana di gestazione non si dischiudono,
ma il feto è già in grado di localizzare gli stimoli visivi e mostra di reagire con accelerazioni della
frequenza cardiaca a fasci di luce proiettati sull'addome materno. L'età fetale di 28 settimane è molto
importante, perché segna la linea di demarcazione tra vitalità (capacità di
sopravvivere in caso di nascita) e non vitalità. In questo periodo, infatti, il
sistema nervoso, l'apparato circolatorio e gli altri
sistemi organici del bambino sono sufficientemente strutturati da avere la
possibilità di funzionare adeguatamente nell'ambiente extrauterino, anche se
con particolari attenzioni e cure. A sei
settimane è possibile vedere le prime forme di attività motoria: movimenti di allungamento e rotazione del capo,
delle braccia e delle gambe. A dieci settimane le mani vengono portate al capo,
al viso e alla bocca, che presenta già movimenti di apertura, chiusura e
inghiottimento. A quindici settimane tutto il repertorio di movimenti che si
ritrovano nel feto a termine è presente; si evidenziano movimenti della
mandibola, movimenti respiratori e movimenti combinati degli arti dove le mani
sono continuamente portate ad interagire con le altre parti del corpo e con il
cordone ombelicale. Più avanti nella gestazione il feto comincia ad esplorare l'ambiente uterino: sembra
cercare il contatto con la placenta e rispondere a stimolazioni tattili
provenienti dall'esterno. L'attività
onirica è già riscontrabile alla ventitreesima settimana, quando si
evidenziano chiari segni comportamentali di sonno R.E.M.. Intorno alle
ventisette settimane, compare la risposta di habituation come
apprendimento e familiarizzazione agli stimoli caratteristici dell'esperienza
intrauterina; da questo momento in poi si consolidano e memorizzano le
molteplici sollecitazioni che vengono captate ed il feto reagisce in varie
forme , con attenzione, con apprensione, con piacevolezza, con benessere,
attivando il movimento, la sensibilità cutanea, la direzionalità visiva, il
gusto, il battito cardiaco.
Queste tre fasi avvengono all’interno della placenta che unisce il feto
all'organismo materno e che provvede agli scambi delle sostanze dalla madre al
feto (ossigeno, acqua, elettroliti, glucidi, lipidi, protidi, vitamine, ormoni,
anticorpi) e dal feto alla madre (anidride carbonica, acqua, scorie, ormoni).
Le ripercussioni in positivo o
in negativo, a seconda del diverso stadio di sviluppo del concepito, si avranno
sia nel periodo dello zigote, sia nel
successivo periodo di organogenesi, sia nell’ultimo periodo, deputato ai
processi di accrescimento e perfezionamento di organi ed apparati.
Le sostanze nocive (virus,
farmaci, tossici ambientali) possono attraversare la placenta e raggiungere il
feto e sono queste, in assoluto, che
costituiscono il maggior pericolo per provocare danni a livello di organi e
tessuti e per provocare difetti strutturali ed alterazioni dello sviluppo
fetale.
Lo stato degli studi attuali
ci documenta che la condizione emotiva della madre influisce sulle reazioni e
sullo sviluppo del feto anche se non esistano collegamenti diretti tra il
sistema nervoso della madre e quello del feto. Le emozioni forti quali la
gioia, l'ira, la paura e l'ansia fanno entrare in azione il sistema nervoso
autonomo della madre, che emette nel flusso sanguigno determinate sostanze
chimiche (adrenalina, acetilcolina e epinefrina); inoltre, le ghiandole
endocrine e in particolare le surrenali secernono ormoni in varietà e quantità
diverse e in breve la composizione del sangue materno si modifica, e attraverso
la placenta transitano nuove sostanze chimiche le quali possono determinare
trasformazioni ed influenze sui processi fisiologici in corso nel nascituro.
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