martedì 2 aprile 2013

IL COSTO DELLA POLITICA OLTRE 1,3 MILIONI LE PERSONE CHE VIVONO, DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE, DI POLITICA IN ITALIA








Lo scrittore Mario Soldati racconta un episodio riguardante Alcide  De Gasperi , Presidente del Consiglio di allora, che sentitosi fare la richiesta di aumento di stipendio da un suo impiegato, De Gasperi gli chiede  quanto prendesse e alla risposta esclamò .” Accidenti! Tu guadagni più di me”. Oggi se c’informiamo quanto guadagna il presidente del Consiglio o quanto guadagnano i nostri deputati o tutti coloro che hanno funzioni e ruoli pubblici ci rendiamo conto che guadagnano dal doppio, al triplo, al quadruplo dei pari  grado di tutti gli altri Stati se non di più.
Siamo conosciuti come il paese d’Europa, se non del Mondo, che ha il più alto debito pubblico, cui corrispondono  anche i più alti stipendi per i politici e per i commis di Stato.
Problema economico o problema etico?
Sicuramente è un serio problema etico.
Una volta si faceva politica per senso del dovere e per convinta partecipazione  e appartenenza alla società, cui era onore e orgoglio avere un convinto atteggiamento di servizio, cui dopo alcuni anni seguiva il lasciare con sollievo il servizio prestato. Ma quando In Italia si passa alla percezione, che una carica politica rende ricchi, subentra l’agire per non lasciare mai e non rinunciare mai ad una carica che significa ricchezza, appartenenza ad uno status, appartenenza ad una classe sociale ricca di privilegi, cui si aggiungono a dismisura prebende e regalie e si usano tutti i mezzi, specialmente ricorrendo alle leggi “ad partitum” e si violano tutte le regole e tutti i principi sanciti nella Costituzione.
E questo avviene subito, dopo che i deputati regionali della Sicilia decisero di darsi una indennità, nel gennaio del 1949, decisero di darsi una indennità anche i consiglieri regionali del Trentino e De Gasperi (unico vero politico che svolgeva il suo ruolo di politico nello spirito di servizio per il popolo dei cittadini italiani ) dopo aver manifestato lo sdegno, tentò di protestare e d’intervenire tramite il Commissario di Governo per chiedere se era possibile annullare la decisione.
Seguì da subito ( 1948) la corsa, da parte dei professionisti della politica e la rincorsa a emolumenti, privilegi e riconoscimenti per sé e per i famigli, utilizzando lo strumento delle leggi e dei regolamenti,  fino alle follie ormai raggiunte nel 2013, quando una quantità infinità di  appartenenti a tutti i partiti, con la naturalezza propria degli habitué, trovano naturale utilizzare, oltre quello che già si sono procurati, una rincorsa a depredare richiedendo mazzette su ogni commessa, sovraccaricando i costi, distraendo dalle finalità dei costi, abusando dei soldi loro affidati per bene amministrarli.
Verso la fine degli anni novanta, occupandomi di statistiche e di politica, avevo calcolato che l’esercito che ruotava e viveva di politica in maniera diretta e indiretta era di circa 800.000 persone.
Da poco , da quando il MoVimento 5 Stelle mi ha fatto ritornare l’entusiasmo verso la politica, intesa come convinta partecipazione al processo sociale ed appartenenza alla società  “con spirito di cooperazione, solidarietà, equilibrio, fiducia, interazione, condivisione, proporzionalità, centralità e sacralità della persona, nell’ottica di raggiungere il benessere massimo e la felicità di ogni essere ove tutto è un mezzo per il raggiungimento del bene comune e della felicità nel rispetto equilibrato e funzionale di ogni elemento animato ed inanimato.” (www.nudicives.it), ho ripreso a verificare quale è il mondo delle persone che ruotano intorno alla politica .
Ho ripreso i precedenti dati e li ho integrati e aggiornati, attingendo direttamente dai siti istituzionali,  raggiungendo alla conclusione che sono oltre 1,35 milioni le persone che attualmente ruotano attorno alla politica e vivono di politica. ( considerato un certo margine di scostamento dovuto alla variazione a seguito della  terribile crisi che da due anni ci annienta ).
Rappresenta il primo comparto economico con  il primo raggruppamento di lavoratori, con una capacità di fare pressione e di fare business, che supera persino quello della mafia e delle organizzazioni criminali associate , che sembrava essere il primo comparto produttivo d’Italia. 
In Italia infatti allo stato attuale abbiamo:
Posti di docenti nella scuola anno scolastico 2012-2013                778.736 docenti
Il personale del Servizio Sanitario Nazionale ammonta               724.245 unità
Questi due comparti rappresentano i due più numerosi per unità lavorative cui seguono ma molto distanziati  le forze dell’ordine nelle  varie armi circa                                       320.000

Proviamo a riassumere per settori i dati ed i numeri che riguardano le persone che ruotano intorno alla politica e che vivono di politica :

Direttamente coinvolti  NELLA POLITICA
         Parlamentari, Deputati, Ministri, Amministratori Locali, *                              145.000 unità
         Consiglieri circoscrizionali                                                                                     12.000 unità
         Consigli di Amministrazione partecipati dalle Pubbliche Amministrazioni          24.000 unità
         Consulenti re incaricati Pubblica Amministrazione                                             318.000 unità
Per un complessivo di                                        TOTALE                                  499.000 unità

Indirettamente coinvolti  NELLA POLITICA
         Area Parlamentari, Ministri, Amministratori Locali    (20%)                          580.000 unità
         Area Consiglieri circoscrizionali ( 20%)                                                              24.000 unità
         Area Consigli di Amm partecipati dalle Pubbliche Amministrazioni   (20%)     96.000 unità
         Area Consulenti re incaricati Pubblica Amministrazione (5%)                         159.000 unità
Per un complessivo di            (per difetto)                                                          859.000 unità                                                                TOTALE COMPLESSIVO                      1.358.000 unità
*Non sono calcolati il numero dei parlamentari, senatori in pensione né si calcolano i costi delle liquidazioni e dei vitalizi 

Andando al calcolo dei costi annuali di questa macchina diventata infernale e divoratrice delle tasse ( sangue) degli italiani abbiamo , per i pagamenti di indennità d’esercizio, rimborsi spese , gettoni di presenza ecc. più i costi gonfiati o sovrabbondanti del sistema istituzionale una spesa di circa 25 miliardi annui a fronte delle stesse attività svolte in altri tempi per cifre irrisorie e in regime di servizio.

Per entrare nel dettaglio dei singoli comparti istituzionali:

         Per il funzionamento degli Organi dello Stato centrale         3,2 miliardi di euro
         Per gli Organi di Regioni, Province e Comuni                         3,3 miliardi di euro
         Per il funzionamento della Presidenza della Repubblica, Camera dei Deputati, Senato della Repubblica e Corte Costituzionale,                                     2 miliardi di euro
         Per il funzionamento della Corte dei Conti, Consiglio di Stato, CNEL, CSM, Consiglio Giustizia Amministrativa della Regione Sicilia,        529 milioni di euro 
      Per il solo funzionamento della Presidenza del Consiglio, per il 2011, sono previste spese per                                                                                                     477 milioni di euro.
         Per l’indirizzo politico dei Ministeri                                                   226 milioni di euro.
         Per il funzionamento dei Consigli e Giunte Regionali               1,2 miliardi di euro
         Per le Province funzionamento Consigli e Giunte                          455 milioni di euro.
         Per i Comuni, funzionamento delle Giunte e Consigli                   1,6 miliardi di euro
         Per le consulenze, gli incarichi, le collaborazioni                           3 miliardi di euro.
         Per i compensi, le spese di rappresentanza, il funzionamento dei consigli di amministrazione, organi collegiali, delle Società pubbliche o partecipate ed Enti, locali e nazionali,                                                                                                        2,5 miliardi di euro.
         Per auto blu e grigie         circa                                                   4,4 miliardi di euro 
         Per direzione delle 255 Aziende sanitarie e ospedaliere oltre          350 milioni di euro;
         Per Consigli di Amministrazione degli Ater/Aler circa                     40 milioni di euro.
         Per il personale contrattualizzato, di nomina politica, per le Segreterie di Presidenti, Sindaci e Assessori, intorno a                                                                          1,5 miliardi di euro 

Appare chiaro che i costi sono diventati estremamente pesanti e occorre razionalizzare ed economizzare e per fare ciò dobbiamo far precedere il tutto da una premessa operativa e motivazionale.
Siamo tutti conoscitori più o meno profondi delle varie teorie politiche , economiche, filosofiche ma quello che il fluire della realtà dalla nascita della repubblica italiana si è rivelato palese a tutti è che le istituzioni sono servite a poche lobby per controllare con metodi diversi dalle guerre cruente, il popolo dei cittadini italiani , profittando e fomentando quella apparente contrapposizione tra comunismo- socialismo e capitalismo.
Da 67 anni questo scontro è servito a mantenere sempre viva e furente la divisione in un popolo che al cento per cento aveva ed ha gli stessi problemi e le stesse esigenze a qualunque parte politica appartenga.
I vari segretari e dirigenti di ogni singolo ed inutile partito avevano l’obbiettivo di tenerli in armi  e facevano di tutto ed argomentavano perché gli uni fossero armati contro gli altri, in un perenne sperpero di risorse e di energie. 
A questo scontro si sommava la centocinquantennale modalità di privilegiare il nord a scapito del sud, “A cominciare dal furto dei soldi del Banco di Sicilia, attuato proprio da Garibaldi per conto di Casa Savoia. Che, anche con i soldi della Sicilia, si pagò il costo dell’unificazione italiana attuata sotto il proprio dominio.” ( Giulio Ambrosetti) (Soldi che devono essere ancora restituiti ai palermitani ed ai siciliani)
“La Svimez, ad esempio,  l’Associazione per lo sviluppo industriale del Sud Italia,  attraverso i suoi economisti, ha ampiamente  dimostrato che il declino del Mezzogiorno comincia nel 1860 : ” Nel 1860 in realtà c’era una quantità di insediamenti industriali simile tra Nord e Sud. Poi alla fine dell’Ottocento e ai primi del Novecento inizia lo sviluppo del grande triangolo industriale (Milano-Torino-Genova) e da quel momento il Mezzogiorno non riesce più a tenere il passoSe nel 1861 il Pil tra le due aree era simile, cioè pari a 100 per entrambi, dopo 150 anni il Pil del Mezzogiorno risulta pari solo al 59% del Centro-Nord”.” ( Giulio Ambrosetti)

Ritornando alle valutazioni che stavamo proponendo mentre in Italia si manteneva il popolo in armi a secondo delle appartenenze partitiche in America nel 2006-2007 inizia la crisi dei  subprime che ha avuto gravi conseguenze, ancora in evoluzione, sull'economia mondiale, in particolar modo nei paesi sviluppati. E si scopre piano piano che il mondo intero è sommerso dei cosiddetti “titoli derivati “ che molti chiamano titoli spazzatura o  "junk bonds"per un valore di dieci  volte il PIL mondiale.
Dal 2007 il panico si diffonde nelle banche mondiali e tutti gli Stati mondiali sono costretti ad intervenire con piani di copertura e finanziamenti alle banche per evitare loro il fallimento.
S’innesta una crisi terribile e specialmente Negli Usa milioni di cittadini perdono il posto di lavoro e avvengono fallimenti con numeri astronomici stesso percorso fanno tanti stati ed in particolare gli stati dell’UE.
Ci rendiamo conto che a pagare è sempre il popolo dei cittadini di tutto il mondo, che il capitalismo sfrenato, che ha causato, nella componente finanziaria non paga nulla, mentre paga con un numero inverosimile di perdite di posti di lavoro il popolo dei cittadini.
A ciò si aggiunge la beffa perché i vari stati sono costretti a salvare tutte queste banche dal fallimento immettendo denaro fresco che è quello che i cittadini versano allo stato con le tasse per cui la conclusione è che è sempre il popolo dei cittadini che paga mentre speculatori, banchieri  e quant’altro giustificano i loro immensi emolumenti con la responsabilità e la professionalità che con le stesse motivazioni giustificano l’abisso di miseria che sono i poveri stipendi dei semplici lavoratori.
In barba alle grandi differenze tra comunismo –socialismo e capitalismo la morale è una sola è sempre il popolino che paga .
Allora ci rendiamo conto che non vi è questa enorme differenza né tra le diversità di qualifiche e quindi di lavoro e ovviamente tra capitalismo e comunismo –socialismo alla fine è solo il popolo dei cittadini che paga perché i furbi si sono arricchiti alle sue spalle adducendo ogni arzigogolata giustificazione per ottenere lo scopo di fregare il popolo dei cittadini.
Allora operiamo la rivoluzione ottica ponendo al centro di tutto il nostro operato la sacralità dell’uomo e del cittadino come essere sociale e poniamolo nelle condizione di vivere una vita tendente al benessere ed alla felicità; “siamo egoisticamente altruisti”.
Per cui formuliamo in quest’ottica le nostre proposte senza inoltrarci nel macrotema del debito pubblico. Già queste due misure contribuirebbero ad abbassare e di molto le spese dello stato per le attività di rappresentanza e rappresentatività ( più del 50% della spesa annuale): 


1.      Una prima proposta si basa sulla’armonizzazione e riduzione di tutti gli emolumenti aventi come base per tutte le persone coinvolte nelle istituzioni dello Stato(i dipendenti dello stato) la cifra netta di euro 2.000,00 con una proiezione di multipli su questa base di tre, per cui un massimo netto di euro 6.000,00. ( criterio da trasferire in tutti i settori lavorativi).
2.      Per tutte le cariche da espletare in nome e per conto delle istituzioni pubbliche ( cariche di rappresentanza) come deputati, senatori consiglieri ecc. messa a disposizione a spese della stessa istituzione , con un piano di acquisto e di istituzionalizzazione delle unità di segreteria, di unità immobiliari -alloggio, e, per i non residenti vitto e quant’altro. In modo che scaduto il mandato ogni persona torna a casa propria, senza né liquidazioni né vitalizzi  e tutte le strutture restano  per i successivi inquilini o parlamentari o altro.


Se applichiamo criteri similari ed economie capillari sull’intero ammontare della spesa dello stato che è di circa il 50% del PIL nazionale quindi parliamo di 800,00 miliardi di euro, potremmo in breve toglierci di dosso il fardello del debito pubblico previo un grande coinvolgimento dell’intero popolo dei cittadini italiani potremmo così’ sperperare meno e pagheremmo meno tasse e l’economia riprenderebbe anche velocemente  a correre poiché poggia sulle solide spalle di tutti i cittadini imprenditori dotati di immensa energia creativa ed ora anche sulla energia e sulla correttezza e genuinità del  forte Movimento 5 Stelle che ha già dimostrato che è trasparente ed ha come obbiettivi da subito  la riduzione dei costi della politica( che ha messo già in atto rinunciando ai rimborsi elettorali e portando gli emolumenti a 5000,00 lordi che significano 2.500,00 netti ed a usare i rimborsi spesa, dietro presentazione di pezze d’appoggio, oltre ad aver realizzato in Sicilia l’abolizione delle province che entro la fine dell’anno verrà resa operativa con l’approvazione del disegno di legge in discussione all’ARS) ha un progetto politico a lunga scadenza. Ecc. ecc. 

NUDICIVES 02/04/2013

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