Lo scrittore Mario Soldati racconta un episodio
riguardante Alcide De Gasperi , Presidente del Consiglio di allora, che sentitosi fare
la richiesta di aumento di stipendio da un suo impiegato, De Gasperi gli
chiede quanto prendesse e alla risposta
esclamò .” Accidenti! Tu guadagni più di me”. Oggi se c’informiamo quanto
guadagna il presidente del Consiglio o quanto guadagnano i nostri deputati o
tutti coloro che hanno funzioni e ruoli pubblici ci rendiamo conto che
guadagnano dal doppio, al triplo, al quadruplo dei pari grado di tutti gli altri Stati se non di più.
Siamo conosciuti come il paese d’Europa, se non del
Mondo, che ha il più alto debito pubblico, cui corrispondono anche i più alti stipendi per i politici e
per i commis di Stato.
Problema economico o problema etico?
Sicuramente è un serio problema etico.
Una volta si faceva politica per senso del dovere e
per convinta partecipazione e
appartenenza alla società, cui era onore e orgoglio avere un convinto
atteggiamento di servizio, cui dopo alcuni anni seguiva il lasciare con
sollievo il servizio prestato. Ma quando In Italia si passa alla percezione,
che una carica politica rende ricchi, subentra l’agire per non lasciare mai e
non rinunciare mai ad una carica che significa ricchezza, appartenenza ad uno
status, appartenenza ad una classe sociale ricca di privilegi, cui si
aggiungono a dismisura prebende e regalie e si usano tutti i mezzi,
specialmente ricorrendo alle leggi “ad partitum” e si violano tutte le regole e
tutti i principi sanciti nella Costituzione.
E questo avviene subito, dopo che i deputati regionali
della Sicilia decisero di darsi una indennità, nel gennaio del 1949, decisero
di darsi una indennità anche i consiglieri regionali del Trentino e De Gasperi
(unico vero politico che svolgeva il suo ruolo di politico nello spirito di
servizio per il popolo dei cittadini italiani ) dopo aver manifestato lo
sdegno, tentò di protestare e d’intervenire tramite il Commissario di Governo
per chiedere se era possibile annullare la decisione.
Seguì da subito ( 1948) la corsa, da parte dei
professionisti della politica e la rincorsa a emolumenti, privilegi e
riconoscimenti per sé e per i famigli, utilizzando lo strumento delle leggi e
dei regolamenti, fino alle follie ormai raggiunte nel 2013, quando una
quantità infinità di appartenenti a
tutti i partiti, con la naturalezza propria degli habitué, trovano naturale
utilizzare, oltre quello che già si sono procurati, una rincorsa a depredare
richiedendo mazzette su ogni commessa, sovraccaricando i costi, distraendo
dalle finalità dei costi, abusando dei soldi loro affidati per bene
amministrarli.
Verso la fine degli anni novanta, occupandomi di
statistiche e di politica, avevo calcolato che l’esercito che ruotava e viveva
di politica in maniera diretta e indiretta era di circa 800.000 persone.
Da poco , da quando il MoVimento
5 Stelle mi ha fatto ritornare l’entusiasmo verso la politica,
intesa come convinta partecipazione al processo sociale ed appartenenza alla
società “con spirito di cooperazione,
solidarietà, equilibrio, fiducia, interazione, condivisione, proporzionalità,
centralità e sacralità della persona, nell’ottica di raggiungere il benessere
massimo e la felicità di ogni essere ove tutto è un mezzo per il raggiungimento
del bene comune e della felicità nel rispetto equilibrato e funzionale di ogni
elemento animato ed inanimato.” (www.nudicives.it), ho ripreso a verificare quale è
il mondo delle persone che ruotano intorno alla politica .
Ho ripreso i precedenti dati e li ho integrati e
aggiornati, attingendo direttamente dai siti istituzionali, raggiungendo alla conclusione che sono oltre 1,35 milioni le persone che
attualmente ruotano attorno alla politica e vivono di politica. (
considerato un certo margine di scostamento dovuto alla variazione a seguito
della terribile crisi che da due anni ci
annienta ).
Rappresenta il primo comparto economico con il primo raggruppamento di lavoratori, con
una capacità di fare pressione e di fare business, che supera persino quello
della mafia e delle organizzazioni criminali associate , che sembrava essere il
primo comparto produttivo d’Italia.
In Italia infatti allo stato attuale abbiamo:
Posti di docenti nella scuola anno scolastico 2012-2013 n°
778.736 docenti
Il personale del Servizio
Sanitario Nazionale ammonta n°
724.245 unità
Questi due comparti rappresentano i due più numerosi
per unità lavorative cui seguono ma molto distanziati le forze
dell’ordine nelle varie armi
circa N° 320.000
Proviamo a riassumere per settori i dati ed i numeri
che riguardano le persone che ruotano intorno alla politica e che vivono di
politica :
Direttamente coinvolti NELLA POLITICA
Parlamentari, Deputati, Ministri, Amministratori Locali, *
145.000 unità
Consiglieri circoscrizionali 12.000 unità
Consigli di Amministrazione partecipati dalle Pubbliche Amministrazioni 24.000 unità
Consulenti re incaricati Pubblica Amministrazione 318.000
unità
Per un complessivo di TOTALE 499.000 unità
Indirettamente coinvolti NELLA POLITICA
Area Parlamentari, Ministri, Amministratori Locali (20%) 580.000 unità
Area Consiglieri circoscrizionali (
20%) 24.000 unità
Area Consigli di Amm partecipati dalle Pubbliche Amministrazioni (20%) 96.000 unità
Area Consulenti re incaricati Pubblica Amministrazione (5%)
159.000 unità
Per un complessivo di (per difetto) 859.000 unità
TOTALE COMPLESSIVO 1.358.000 unità
*Non sono calcolati il numero dei parlamentari,
senatori in pensione né si calcolano i costi delle liquidazioni e dei
vitalizi
Andando al calcolo dei costi
annuali di questa macchina diventata infernale e divoratrice delle
tasse ( sangue) degli italiani abbiamo , per i pagamenti di indennità
d’esercizio, rimborsi spese , gettoni di presenza ecc. più i costi gonfiati o
sovrabbondanti del sistema istituzionale una spesa di circa 25 miliardi annui
a fronte delle stesse attività svolte in altri tempi per cifre irrisorie e in
regime di servizio.
Per entrare nel dettaglio dei singoli comparti
istituzionali:
Per il funzionamento degli Organi
dello Stato centrale 3,2 miliardi di euro
Per gli Organi di Regioni,
Province e Comuni 3,3
miliardi di euro
Per il funzionamento della
Presidenza della Repubblica, Camera dei Deputati, Senato della Repubblica e
Corte Costituzionale, 2
miliardi di euro
Per il funzionamento della Corte
dei Conti, Consiglio di Stato, CNEL, CSM, Consiglio Giustizia Amministrativa
della Regione Sicilia, 529
milioni di euro
Per
il solo funzionamento della Presidenza del Consiglio, per il 2011, sono
previste spese
per
477 milioni di euro.
Per l’indirizzo politico dei
Ministeri
226 milioni di euro.
Per il funzionamento dei Consigli
e Giunte Regionali 1,2
miliardi di euro
Per le Province funzionamento
Consigli e Giunte 455
milioni di euro.
Per i Comuni, funzionamento
delle Giunte e Consigli 1,6
miliardi di euro
Per le consulenze, gli incarichi, le
collaborazioni 3
miliardi di euro.
Per i compensi, le spese di
rappresentanza, il funzionamento dei consigli di amministrazione, organi
collegiali, delle Società pubbliche o partecipate ed Enti, locali e nazionali, 2,5
miliardi di euro.
Per auto blu e grigie circa 4,4
miliardi di euro
Per direzione delle 255 Aziende
sanitarie e ospedaliere oltre 350 milioni di euro;
Per Consigli di Amministrazione
degli Ater/Aler circa 40 milioni di euro.
Per il personale contrattualizzato,
di nomina politica, per le Segreterie di Presidenti, Sindaci e Assessori,
intorno a 1,5
miliardi di euro
Appare chiaro che i costi sono diventati estremamente pesanti e occorre razionalizzare ed economizzare e per fare ciò dobbiamo far
precedere il tutto da una premessa operativa e motivazionale.
Siamo tutti conoscitori più o meno profondi delle varie
teorie politiche , economiche, filosofiche ma quello che il fluire della realtà
dalla nascita della repubblica italiana si è rivelato palese a tutti è che le
istituzioni sono servite a poche lobby
per controllare con metodi diversi dalle guerre cruente, il popolo dei cittadini italiani ,
profittando e fomentando quella apparente contrapposizione tra comunismo-
socialismo e capitalismo.
Da 67 anni questo scontro è servito a mantenere sempre viva e furente la
divisione in un popolo che al cento per cento aveva ed ha gli stessi problemi e
le stesse esigenze a qualunque parte politica appartenga.
I vari segretari e dirigenti di ogni singolo ed
inutile partito avevano l’obbiettivo di tenerli in armi e facevano di
tutto ed argomentavano perché gli uni fossero armati contro gli altri, in un
perenne sperpero di risorse e di energie.
A questo scontro si sommava la centocinquantennale
modalità di privilegiare il nord a scapito del sud, “A cominciare dal furto dei
soldi del Banco di Sicilia, attuato proprio da Garibaldi per conto di Casa
Savoia. Che, anche con i soldi della Sicilia, si pagò il costo
dell’unificazione italiana attuata sotto il proprio dominio.” ( Giulio
Ambrosetti) (Soldi che devono essere ancora restituiti ai palermitani ed ai
siciliani)
“La Svimez, ad esempio, l’Associazione per
lo sviluppo industriale del Sud Italia, attraverso i suoi economisti, ha
ampiamente dimostrato che il declino del
Mezzogiorno comincia nel 1860 : ” Nel 1860 in realtà c’era una quantità di
insediamenti industriali simile tra Nord e Sud. Poi alla fine dell’Ottocento
e ai primi del Novecento inizia lo sviluppo del grande triangolo industriale
(Milano-Torino-Genova) e da quel momento il Mezzogiorno non riesce più a tenere
il passo. Se nel 1861 il Pil tra le due aree era simile, cioè pari
a 100 per entrambi, dopo 150 anni il Pil del Mezzogiorno risulta pari solo al
59% del Centro-Nord”.” ( Giulio Ambrosetti)
Ritornando alle valutazioni che stavamo proponendo
mentre in Italia si manteneva il popolo in armi a secondo delle appartenenze
partitiche in America nel 2006-2007
inizia la crisi dei subprime che ha avuto gravi conseguenze,
ancora in evoluzione, sull'economia mondiale, in particolar modo nei paesi
sviluppati. E si scopre piano piano che il mondo intero è sommerso dei
cosiddetti “titoli derivati “ che molti chiamano titoli spazzatura o "junk bonds"per un valore di
dieci volte il PIL mondiale.
Dal 2007 il panico si diffonde nelle banche mondiali e
tutti gli Stati mondiali sono costretti ad intervenire con piani di copertura e
finanziamenti alle banche per evitare loro il fallimento.
S’innesta una crisi terribile e specialmente Negli Usa
milioni di cittadini perdono il posto di lavoro e avvengono fallimenti con
numeri astronomici stesso percorso fanno tanti stati ed in particolare gli
stati dell’UE.
Ci rendiamo conto che a pagare è sempre il popolo dei
cittadini di tutto il mondo, che il capitalismo sfrenato, che ha causato, nella
componente finanziaria non paga nulla, mentre paga con un numero inverosimile
di perdite di posti di lavoro il popolo dei cittadini.
A ciò si aggiunge la beffa perché i vari stati sono costretti a salvare tutte queste banche dal fallimento
immettendo denaro fresco che è quello
che i cittadini versano allo stato con le tasse per cui la conclusione è
che è sempre il popolo dei cittadini che paga mentre
speculatori, banchieri e quant’altro
giustificano i loro immensi emolumenti con la responsabilità e la
professionalità che con le stesse motivazioni giustificano l’abisso di miseria
che sono i poveri stipendi dei semplici lavoratori.
In barba alle grandi differenze tra comunismo
–socialismo e capitalismo la morale è una sola è sempre il popolino che paga .
Allora ci rendiamo conto che non vi è questa enorme
differenza né tra le diversità di qualifiche e quindi di lavoro e ovviamente
tra capitalismo e comunismo –socialismo alla fine è solo il popolo dei
cittadini che paga perché i furbi si sono arricchiti alle sue spalle adducendo
ogni arzigogolata giustificazione per ottenere lo scopo di fregare il popolo
dei cittadini.
Allora operiamo la rivoluzione ottica ponendo al
centro di tutto il nostro operato la sacralità dell’uomo e del cittadino come
essere sociale e poniamolo nelle condizione di vivere una vita tendente al
benessere ed alla felicità; “siamo egoisticamente altruisti”.
Per cui formuliamo in quest’ottica le nostre proposte
senza inoltrarci nel macrotema del debito pubblico. Già queste due misure
contribuirebbero ad abbassare e di molto le spese dello stato per le attività
di rappresentanza e rappresentatività ( più del 50% della spesa annuale):
1. Una prima proposta si basa
sulla’armonizzazione e riduzione di tutti gli emolumenti aventi come base per
tutte le persone coinvolte nelle istituzioni dello Stato(i dipendenti dello
stato) la cifra netta di euro 2.000,00 con una proiezione di multipli su questa
base di tre, per cui un massimo netto di euro 6.000,00. ( criterio da
trasferire in tutti i settori lavorativi).
2. Per tutte le cariche da espletare in nome e
per conto delle istituzioni pubbliche ( cariche di rappresentanza) come
deputati, senatori consiglieri ecc. messa a disposizione a spese della stessa
istituzione , con un piano di acquisto e di istituzionalizzazione delle unità
di segreteria, di unità immobiliari -alloggio, e, per i non residenti vitto e
quant’altro. In modo che scaduto il mandato ogni persona torna a casa propria,
senza né liquidazioni né vitalizzi e
tutte le strutture restano per i
successivi inquilini o parlamentari o altro.
Se applichiamo criteri similari ed
economie capillari sull’intero ammontare della spesa dello stato che è di circa
il 50% del PIL nazionale quindi parliamo di 800,00 miliardi di euro, potremmo
in breve toglierci di dosso il fardello del debito pubblico previo un grande
coinvolgimento dell’intero popolo dei cittadini italiani potremmo così’
sperperare meno e pagheremmo meno tasse e l’economia riprenderebbe anche
velocemente a correre poiché poggia
sulle solide spalle di tutti i cittadini imprenditori dotati di immensa energia
creativa ed ora anche sulla energia e sulla correttezza e genuinità del forte Movimento 5
Stelle che ha già dimostrato che è trasparente ed ha come obbiettivi
da subito la riduzione dei costi della
politica( che ha messo già in atto rinunciando ai rimborsi elettorali e
portando gli emolumenti a 5000,00 lordi che significano 2.500,00 netti ed a
usare i rimborsi spesa, dietro presentazione di pezze d’appoggio, oltre ad aver
realizzato in Sicilia l’abolizione delle province che entro la fine dell’anno
verrà resa operativa con l’approvazione del disegno di legge in discussione
all’ARS) ha un progetto politico a lunga scadenza. Ecc. ecc.
NUDICIVES 02/04/2013
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