“La festa
ricorda le battaglie operaie, in particolare quelle volte alla conquista di un
diritto ben preciso: l'orario di lavoro quotidiano fissato in otto ore.
L'origine della
festa risale ad una manifestazione organizzata negli Stati Uniti dai Cavalieri
del lavoro a New York il 5 settembre 1882. Altre organizzazioni sindacali affiliate
all'Internazionale dei lavoratori - vicine ai movimenti socialisti ed anarchici
- suggerirono come data della festività il primo maggio.
Ma a far cadere
definitivamente la scelta su questa data furono i gravi incidenti accaduti nei
primi giorni di maggio del 1886 a Chicago
(USA) e conosciuti come rivolta di Haymarket. La polizia, chiamata a reprimere
l'assembramento, sparò sui manifestanti uccidendone due e ferendone diversi
altri. Per protestare contro la brutalità delle forze dell'ordine gli anarchici
locali organizzarono una manifestazione da tenersi nell'Haymarket square, la
piazza che normalmente ospitava il mercato delle macchine agricole.
In Europa la
festività del primo maggio fu ufficializzata dai delegati socialisti della
Seconda Internazionale riuniti a Parigi nel 1889 e ratificata in Italia due anni dopo
In Italia la
festività fu soppressa durante il ventennio fascista ma fu ripristinata subito
dopo la fine del Conflitto mondiale nel 1945.
Nel 1947 la
ricorrenza venne funestata a Portella della Ginestra (PA), quando la banda di Giuliano
S. sparò su un corteo di circa duemila lavoratori in festa, uccidendone undici
e ferendone una cinquantina.
Dal 1990 i
sindacati confederali CGIL, CISL e UIL, in collaborazione con il comune di
Roma, organizzano un grande concerto per
celebrare il primo maggio, rivolto soprattutto ai giovani.”
Il lavoro , il
grande assente di quest’anno lo festeggiamo più come augurio o ricordo che come
reale lievito della vita sociale del nostro paese.
In barba a chi
scrisse la costituzione che volendo forzare la naturale realtà pose all’art 1 :
“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata
sul lavoro (Persone che lavorano). La sovranità
appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della
Costituzione”
Solo che strada
facendo la sovranità è passata alle lobby e l’Italia è una Repubblica
democratica fondata sul sopruso, sulla falsità, sui partiti, sulle lobby, sui
parassiti e di diritti del popolo dei cittadini nemmeno l’ombra.
Immaginate se
possiamo parlare di lavoro o che si occupino di lavoro. “ Sarebbe follia
sperar”!
Allora ci
rimangono le cerimonie ed il folklore, i lutti causati da ottusi interventi
criminali, in attesa che torni il lavoro
come serena espressione del vivere della società di cittadini e lo possiamo
allegramente consolidare e rallegrarcene festeggiandolo.
Il primo maggio
del 2013.
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